Medaglia di bronzo al valore atletico per il campionissimo Mattia Diamanti, capitano dello Skating Club Rovigo e crescente allenatore nella stagione in corso. Una carriera piena di sacrifici ripagata dalle innumerevoli soddisfazioni: per questo motivo lunedì 9 dicembre nella sala consiliare di via Zabarella, in Padova, il condottiero verdeblù è stato premiato dal presidente del Coni Veneto Gianfranco Bardelle, dal vice presidente della provincia di Padova Vincenzo Gottardo, e dall’olimpionico Rossano Galtarossa per i risultati conseguiti nel 2018, ossia il titolo italiano nei 100 metri in corsia con primato assoluto.
Intervistato al termine della cerimonia, queste le parole di Mattia Diamanti.
Che cosa significa per te quest’ulteriore traguardo?
“Per me è stato un onore aver ricevuto questa onorificenza, penso sia il coronamento di una carriera che ha visto alti e bassi ma alla fine le mie soddisfazioni me le sono tolte! È arrivata anche in un momento un po’ particolare della mia carriera e vita dovuto al fatto che mi son preso un anno sabbatico e questa mi da la voglia di tornare ancora a lottare”.
Quali sono dunque i tuoi progetti futuri?
“A gennaio andrò in Svezia per nove mesi per scrivere la Tesi Magistrale e quindi non so bene come sarà, se avrò tempo di allenarmi o se ci saranno spazi adeguati. Gli anni scorsi ho sempre avuto bisogno di ricercare le motivazioni adeguate per allenarmi al massimo ma il prossimo anno mi ha già messo di fronte ad un’ avvincente e accattivante sfida: allenarmi al di fuori del bellissimo Pattinodromo delle Rose e provare a vincere i 100 metri in corsia perché come dice il detto: non c’è due senza tre!”.
A chi vuoi dedicare questa medaglia?
“Questa medaglia non è solo mia ma io sono solo la punta dell’iceberg, in quanto dietro di me ci sono molte persone che hanno contribuito a tutto questo! Innanzitutto a Paolo Ponzetti che mi ha sempre supportato in tutto e messo nelle migliori condizioni, alla mia allenatrice Roberta Ponzetti che ha saputo portarmi al massimo della forma agli appuntamenti importanti, al mio preparatore atletico Paolo Negrini che ha curato ogni minimo dettaglio della preparazione atletica e ha saputo darmi gli giusti stimoli agonistici ad ogni allenamento e a tutto lo Skating Club Rovigo perché ognuno, a modo suo, ha contribuito. Per esempio con una pacca sulla spalla, una battuta, una parola o anche un semplice sguardo durante l’allenamento che mi portava a dire dentro di me: ‘Non mollare Mattia, ti stanno guardando, non vorrai crollare ora?” seppur a corto di energie. Questa vittoria, la considero come una vittoria di squadra!”
Cosa ti senti di dire agli atleti più piccoli?
“Ogni giorno cerco di estrapolare dai miei compagni la voglia di dare il 200% in allenamento e fuori perché lo sport ti insegna a vivere nel vero senso della parola, ti aiuta a soffrire e non mollare subito anche di fronte a mille imprevisti e difficoltà. Alcune volte mi arrabbio con loro perché vorrei che ci mettessero anima e corpo in ogni cosa che fanno. Cerco dì stimolarli a non commettere alcuni errori che ho commesso anni fa. Siamo umani, e fortunatamente sbagliamo. Ad un certo momento della mia adolescenza ho perso tempo dietro a cose relativamente inutili. Andavo ad allenamento e non mi impegnavo al massimo, alcune gare le ho sopravvalutate e anche se avevo le potenzialità non le ho sfruttate per cogliere il massimo. Molte di esse erano molto importanti, ed ero sul punto di mollare tutto. Sono riuscito a trovare delle “sfide personali” dentro di me che mi hanno riportato sulla retta via e mi hanno permesso di raggiungere traguardi prestigiosi. Con questo voglio far capire che la cosa più importante che abbiamo è il tempo. Il tempo segna il giorno dalla notte, segna la gioventù dalla vecchiaia, segna il vincitore dai non vincitori. Quindi finché siete in tempo, non sprecate il tempo!”.
Intervistato al termine della cerimonia, queste le parole di Mattia Diamanti.
Che cosa significa per te quest’ulteriore traguardo?
“Per me è stato un onore aver ricevuto questa onorificenza, penso sia il coronamento di una carriera che ha visto alti e bassi ma alla fine le mie soddisfazioni me le sono tolte! È arrivata anche in un momento un po’ particolare della mia carriera e vita dovuto al fatto che mi son preso un anno sabbatico e questa mi da la voglia di tornare ancora a lottare”.
Quali sono dunque i tuoi progetti futuri?
“A gennaio andrò in Svezia per nove mesi per scrivere la Tesi Magistrale e quindi non so bene come sarà, se avrò tempo di allenarmi o se ci saranno spazi adeguati. Gli anni scorsi ho sempre avuto bisogno di ricercare le motivazioni adeguate per allenarmi al massimo ma il prossimo anno mi ha già messo di fronte ad un’ avvincente e accattivante sfida: allenarmi al di fuori del bellissimo Pattinodromo delle Rose e provare a vincere i 100 metri in corsia perché come dice il detto: non c’è due senza tre!”.
A chi vuoi dedicare questa medaglia?
“Questa medaglia non è solo mia ma io sono solo la punta dell’iceberg, in quanto dietro di me ci sono molte persone che hanno contribuito a tutto questo! Innanzitutto a Paolo Ponzetti che mi ha sempre supportato in tutto e messo nelle migliori condizioni, alla mia allenatrice Roberta Ponzetti che ha saputo portarmi al massimo della forma agli appuntamenti importanti, al mio preparatore atletico Paolo Negrini che ha curato ogni minimo dettaglio della preparazione atletica e ha saputo darmi gli giusti stimoli agonistici ad ogni allenamento e a tutto lo Skating Club Rovigo perché ognuno, a modo suo, ha contribuito. Per esempio con una pacca sulla spalla, una battuta, una parola o anche un semplice sguardo durante l’allenamento che mi portava a dire dentro di me: ‘Non mollare Mattia, ti stanno guardando, non vorrai crollare ora?” seppur a corto di energie. Questa vittoria, la considero come una vittoria di squadra!”
Cosa ti senti di dire agli atleti più piccoli?
“Ogni giorno cerco di estrapolare dai miei compagni la voglia di dare il 200% in allenamento e fuori perché lo sport ti insegna a vivere nel vero senso della parola, ti aiuta a soffrire e non mollare subito anche di fronte a mille imprevisti e difficoltà. Alcune volte mi arrabbio con loro perché vorrei che ci mettessero anima e corpo in ogni cosa che fanno. Cerco dì stimolarli a non commettere alcuni errori che ho commesso anni fa. Siamo umani, e fortunatamente sbagliamo. Ad un certo momento della mia adolescenza ho perso tempo dietro a cose relativamente inutili. Andavo ad allenamento e non mi impegnavo al massimo, alcune gare le ho sopravvalutate e anche se avevo le potenzialità non le ho sfruttate per cogliere il massimo. Molte di esse erano molto importanti, ed ero sul punto di mollare tutto. Sono riuscito a trovare delle “sfide personali” dentro di me che mi hanno riportato sulla retta via e mi hanno permesso di raggiungere traguardi prestigiosi. Con questo voglio far capire che la cosa più importante che abbiamo è il tempo. Il tempo segna il giorno dalla notte, segna la gioventù dalla vecchiaia, segna il vincitore dai non vincitori. Quindi finché siete in tempo, non sprecate il tempo!”.